Maggio 16, 2007

Donne in viaggio… di Chiara Meriani

Posted in Amici del blog, Riflessioni, Tesi e ricerche, Viaggi e opinioni, viaggio a 9:25 am di Michele

Questo post, già annunciato ai seguaci del blog (grazie mella, giacomo, corrado e tutti gli altri!!!) vuole presentare una ricerca condotta da Chiara Meriani sul significato del viaggio al femminile. mi è parsa molto interessante e ricca di spunti. Ve ne propongo un piccolo estratto…

Le donne e il viaggio a cura di Chiara Meriani
Come viaggiavano le donne un tempo e quali sono i comportamenti di viaggio delle ragazze di oggi: indagine comparativa tra atteggiamenti ed abitudini di viaggio di donne austriache, italiane e slovene.

(…)
L’approccio femminile al viaggio risulta diverso per motivi storici (il viaggio resta per secoli esclusiva maschile e le donne iniziano a spostarsi di più soltanto nel secolo scorso); ma la diversità del viaggio dipende anche dallo sguardo con cui le donne osservano il mondo, spontaneamente attente ad aspetti sociali spesso ritenuti “minori” e raramente presi in considerazione dai viaggiatori maschi. Inoltre, la diversità d’espressione che caratterizza uomini e donne si ritrova nei racconti di viaggio in cui le autrici parlano con disinvoltura e ricchezza di particolari non solo dei paesi visitati, ma anche delle proprie emozioni: il viaggio diventa spesso occasione per compiere un viaggio nella propria interiorità.
donneinviaggio.jpeg Alla base dei viaggi, di tutti i viaggi, c’è per uomini e donne lo stesso bisogno di partire, lo stesso desiderio di libertà, la stessa irrequietezza e la stessa sete di scoprire: ecco perché il Piccolo Principe aveva dovuto lasciare la sua stella e la sua rosa. Per prendere a poco a poco conoscenza.
Il concetto di viaggio non ha “sesso”: prendendo ad esempio in considerazione le lingue dei tre Paesi più avanti analizzati, scopriamo che viaggio in italiano è maschile (ma originariamente, in latino, la parola era neutra: deriva infatti da viaticum, “attrezzatura per la via”): anche in sloveno la parola potovanje è neutra, mentre in tedesco, die Reise, è femminile. Ma per secoli il viaggio, ciononostante, è stato riservato quasi esclusivamente agli uomini… L’approccio femminile ai viaggi è dunque diverso, se non altro a causa del differente percorso storico che viaggiatori e viaggiatrici hanno dovuto affrontare.

Le donne in questo, come in altri campi, hanno dovuto conquistarselo lo status di “viaggiatrici” e farlo accettare agli altri, agli uomini ed alle donne che restavano a casa, non era certo cosa facile. Ancora nella prima metˆ del Novecento un giornalista scrive: “due qualitˆ caratterizzano i viaggiatori, il coraggio e la fiducia in se stessi, entrambe risaputamente maschili”.
Ma forse, come sostiene Mary Wollstonecraft, la più grande battaglia le donne l’hanno dovuta -e forse la devono tutt’ora- combattere dentro se stesse: contro quella visione del mondo trasmessa da generazioni, per modificare la quale i passi sono lenti e difficili; contro gli stereotipi e le immagini di sé alle quali spesso ci si attacca per pigrizia o per paura, che limitano e snaturano; contro l’abitudine, la comodità, l’approvazione degli altri. E non dimentichiamo che l’indipendenza economica delle donne è conquista recente nella storia e, dipendendo da qualcuno, il viaggio, la cui vera essenza è la libertà, non è realizzabile.

Non cediamo però alla facile tentazione di credere che le donne siano le uniche povere vittime di pregiudizi e stereotipi: ogni essere umano, in momenti e settori diversi, rischia di rimanere impigliato in ruoli, immagini preconfezionate, tradizioni… Ed anche gli uomini sono stati -e sono- in un certo senso vittime degli stessi ruoli ed immagini che essi stessi hanno costruito: il viaggiatore solitario, l’eroe senza macchia, il coraggioso ed intrepido esploratore ed il cavaliere errante, che ovviamente non potrà mai fermarsi, pena la perdita della propria stessa identità…

Superati dunque ostacoli materiali e sfidata una certa mentalità, le donne iniziano a viaggiare: da principio poche avventuriere o viaggiatrici appartenenti alle classi nobili, poi sempre più donne, di provenienza culturale e sociale diversa.

Lo sguardo con cui le viaggiatrici osservano i paesi visitati, crea le particolarità del viaggio femminile. Prima di tutto l’attenzione per i dettagli, che investe non solo l’aspetto geografico, antropologico o storico delle mete di viaggio, ma anche tanti aspetti “minori” legati alla vita quotidiana: le donne osservano spontaneamente il modo di vestire, gli oggetti usati nella quotidianità, le ricette, le abitudini familiari, il modo in cui i figli vengono allevati e come la cultura abitui le persone ad esprimere (o a non esprimere) le proprie emozioni.

Spesso le donne fissano le proprie osservazioni sulla carta: nei diari, in autobiografie, e soprattutto nelle lettere indirizzate ad amanti, genitori, mariti o figli ma in particolare scritte per altre donne, sorelle o amiche. Le viaggiatrici non raccontano soltanto, con ricchezza di dettagli, la vita del luogo visitato, ma parlano largamente di se stesse: emozioni, pensieri, ragionamenti e soprattutto sentimenti vengono comunicati al mondo esterno con profondità e spesso con una naturalezza che in questo caso, sì, si può considerare tipicamente femminile.

Il viaggio di una donna dunque, sembra essere prima di tutto un’occasione per compiere un viaggio indisturbato nelle profondità di se stessa.

Dalla stessa autrice
“Il senso del viaggio: un percorso attraverso la storia del viaggio e la psicologia del viaggiatore”, 2003, tesi di laurea in Psicologia del Turismo di Chiara Meriani (relatore Prof.ssa Maria Lisa Garzitto, correlatore prof. Piergiorgio Gabassi, Università degli studi di Trieste); per chi fosse interessato, la tesi è consultabile online all’indirizzo www.markos.it/quaderni/sensodelviaggio.htm

Le parti proposte fanno riferimento alla sola introduzione, la ricerca è composta da una parte sperimentale e speculativa molto profonda e ben organizzata, purtroppo però per motivi di spazio non riesco a presentare l’intero lavoro.
Vorrei ringraziare Chiara per il suo lavoro!!!

6 commenti »

  1. noivoiloro said,

    Se posso portare un piccolo contributo, l’ultimo viaggio al femminile che ho intrapreso risale a meno di un anno fa.
    Una monovolume presa a noleggio, tempi di percorrenza variabili e a piacere, Fano-Parigi il percorso.

    Una volta arrivata quasi non vedevo l’ora di ripartire, tanto mi ero divertita durante il viaggio…e questo non è stato nemmeno un tragitto o una meta particolarmente avventuroso.
    Eppure le resistenza da parte dei più sono stati per me una sorpresa: tre ragazze sole, seocondo la maggioranza, non sono capaci di arrivare da nessuna parte.
    Per non parlare delle varie raccomandazioni degli sfiduciatissimi Fidanzati&Co.
    Da parte mia ho trovato il tutto sufficientemente esilarante!
    Le vicissitudini in cui ci siamo imbattute durante la parmenenza poi, hanno reso il tutto degno di un Hellzapoppin’ vacanziero…ma questa è un’altra storia!

  2. Michele said,

    Bhe! Quello che mi vien da dire e che oggi le donne più degli uomini sono diventate vere viaggiatrici/turiste… almeno nell’età della giovinezza!
    Mi auguro che il buon umore, il divertimento e la gioia del viaggio diventino esperienze da dividere fra generi uguali, fra generi diversi e fra generi misti!!! 🙂

  3. chiara meriani said,

    mi avete fatto una bella sorpresa! navigavo, e mi sono imbattuta in questa pagina… sono chiara, l’autrice di “le donne e il viaggio”. mi fa molto piacere che vi interessi quello che ho scritto 🙂
    buon viaggio a tutti!

  4. Michele said,

    Credo che da oggi posso ritenermi la persona più felice di questo pianeta!!!
    Chiara, sei proprio tu???
    Sono entusiasta di aver ricevuto il tuo commento nel mio blog perché sono veramente rimasto molto colpito dalla tua ricerca e dal metodo che hai utilizzato nell’affrontarla. Mi auguro che in futuro ci rincontreremo nuovamente! Le strade da percorrere sono tante… a presto!
    mic

  5. Tuppa said,

    Mi imbatto per caso in questo articolo e lo trovo stupendo. Concordo che chi viaggia non ha “sesso” e che le donne che viaggiano guardano spesso con occhi diversi quel che incontrano. E la gioia della condivisione di quel che hanno provato, spesso supera la misura di quella provata dai viaggiatori uomini che hanno fatto magari gli stessi itinerari.

    Bell’analisi davvero

    Roberta

  6. bell’articolo davvero, grazie.


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